(ci sono ricette maliziose da seguire con dovizia e passione…)
Marina, la mia psicoterapeuta, mi dice: “E allora, come vanno le tue fantasie erotiche? Si sono placate un po’ dalla nostra ultima seduta?”
Io, distesa sul lettino, apro per un momento gli occhi e la guardo.
Un attimo di silenzio e gioco a chi stacca lo sguardo per prima.
Vince lei. Li richiudo e rispondo: “Si, un po’ si.”
“Cosa vuol dire -un po’-?” ribatte lei.
“Diciamo che questa settimana ho avuto un pensiero ossessivo soltanto, ma di cucina.”
“Bene, inizi ad interessarti anche di altro, è un buon segnale. Cosa volevi cucinare in particolare?”
“Beh, dolci soprattutto. Pasticceria, creme, cioccolato, zucchero…”
“Ah, cose dolci, quindi. E ci sei riuscita?”
Chiudo gli occhi ed inizio a vedere, ad immaginare.
Certo che ci sono riuscita. Mi sono fatta aiutare da Isabella.
Ciò che mi attrae terribilmente di lei è un tatuaggio sotto il seno, devo ammetterlo subito. Oltre agli occhi che mi inchiodano dietro il mirino della macchina fotografica, ovviamente. Occhi chiari, sguardo leggermente altrove, distante ma allo stesso tempo addosso a te che la guardi. Labbra carnose, fresche, deliziose.
“Isabella”, le dico, “oggi faccio dei dolci, ti va di aiutarmi e con l’occasione scattiamo qualche foto?”
Mi risponde di si, entusiasta. E’ sempre felice di incontrarmi, e io pure.
Suona alla porta, le apro con in mano un grembiulino minuto e le indico sorridendo il bagno dove andare ad indossarlo. Lei ride, lo prende e se ne va di là, iniziando già lungo il corridoio a slacciarsi i pantaloncini di jeans. Prima di chiudere la porta dietro di sè, sculetta maliziosamente per svincolare gli short e lasciarli così cadere a terra. Rimango a guardare fissa la porta che si chiude, accidenti a me.
Intanto preparo il tavolo con gli ingredienti, le terrine, i misurini, il mattarello. La macchina fotografica è già in posizione sul cavalletto, le luci e gli ombrelli diffusori già aperti.
Isabella esce dal bagno, mi raggiunge con addosso un intimo e il grembiulino aperto sul di dietro.
Il lato B che fa capolino è da far girare la testa.