(voglio proprio lei, e lei è Baian …)
Mi capita a volte.
Vedo qualcuno per strada, qualcosa mi cattura, lo sguardo, la posa, il movimento. Non è tanto il look o il vestito, è più quello che fa muovere quel vestito che mi incuriosisce.
Così è accaduto qualche giorno fa, passando in auto davanti alla fermata dell’autobus. Ho visto ferma in attesa una splendida creatura, e il destino ha fatto uscire il rosso al semaforo. Ne ho approfittato per guardarla, con discrezione e apparente casualità.
Appena si è voltata dall’altra parte, nel suo passeggio d’attesa, ho preso la macchina fotografica dal sedile accanto e ho scattato qualche foto, velocemente. Poi ho deciso che non era sufficiente, che c’era dell’altro, e allora ho parcheggiato, sono scesa e con discrezione da lontano l’ho ripresa con il teleobiettivo, sicura di non essere vista.
Potrei dire che ho fatto l’errore di farmi notare, ma sarebbe una bugia. Ad un certo punto ho indugiato con l’obiettivo puntato fino a quando mi ha notata, perché questo volevano i miei occhi e anche qualcos’altro…
Ed è allora che mi ha sorriso.
Bene, ho pensato. Poteva andare molto peggio.
Mi sono avvicinata, con passo intenzionalmente sensuale, e mi sono presentata.
Scusami, le ho detto, ma il mio mestiere mi prende a volte la mano, ti ho vista e qualcosa mi ha detto che c’era molto di interessante da fotografare…
Si, faccio la fotografa.
Cosa fotografo? donne, belle, affascinanti, che nascondono talento.
Lei si è messa a ridere, di gusto.
Beh, così però mi prendi in giro, le ho detto, pensi che non sia in grado di capire quando davanti a me c’è qualcuna di speciale?
Hai da fare? Potrei dimostrarti che sbagli a ridere…
Sapete cosa mi ha risposto? Non ho nulla di meglio da fare. E l’eccitazione mi ha sorpresa, lasciandomi per un attimo interdetta e imbarazzata. Poi però ho ripreso la situazione in mano e le ho indicato dove avevo l’auto parcheggiata.
Così è accaduto che Baian è entrata per la prima volta nel mio studio.
Abbiamo bevuto qualcosa di fresco, e ci siamo messe subito al lavoro.
Le ho indicato un separé oltre il quale cambiarsi d’abito, e indossare qualche vestitino che avevo a disposizione.
Mi ha sorriso e mi ha risposto che se preferivo il separé mi avrebbe accontentata… e l’eccitazione è tornata a vampare.
Sophie, datti una calmata, sei qui per fotografare…!